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Lo confesso: ho voluto comprare un paio di libri di Beatrice Venezi per vedere come se la cavava con la penna in mano. E confesso anche che, con tutto il polverone sollevato dalle sue dichiarazioni politiche, dalla sua presenza mediatica e dalla sua discussa carriera di direttore/rice d’orchestra, ero prevenuta.

Non è questa la sede per commentare le ideologie di nessuno, né per giudicare una competenza musicale che non ho mai ascoltato dal vivo, sulla quale quindi non posso avere strumenti di valutazione.

Però questi due libri li ho letti e la mia la vorrei dire: sono piacevoli, ben scritti, interessanti e accattivanti.

Cominciamo dal primo “LE SORELLE DI MOZART. Storie di interpreti dimenticate, compositrici geniali e musiciste ribelli”, Edizioni UTET 2020.

L’argomento mi appassiona da sempre e l’ho approfondito più volte, anche sul mio canale Youtube oltre che nei miei salotti musicali (fu proprio il tema della stagione 2018 – 2019 di “Musica in Cornice” al Circolo degli Esteri, come passa il tempo…).

La Venezi lo tratta in 13 capitoli, ciascuno dedicato ad una (o più di una) donna che ha lasciato il suo segno nella Storia della Musica, con una Introduzione e una Playlist finale che completano il tutto.

Da Ildegarda a Nannerl, da Fanny a Björk, da Clara a Martha, un ventaglio di episodi scritti con passione, ricchi di aneddoti e spunti musicali interessanti, che assolutamente mi sento di consigliare ad un pubblico di amanti della Musica che desiderano una lettura leggera, ma significativa. Non un saggio cattedratico dalle pretese accademiche, ma un testo piacevole, perfetto per accostarsi, magari per la prima volta, a queste vicende.

Una lettura da ombrellone? Anche, perché no: saper essere leggeri è un pregio e non equivale a rivelarsi superficiali.

E veniamo al secondo e attualissimo titolo: “PUCCINI CONTRO TUTTI. Arie, fughe e capricci di un genio anticonformista”, Edizioni UTET 2024.

Da brava lucchese come il Maestro, la Venezi non poteva lasciarsi scappare l’occasione di celebrare questo centenario così importante e lo fa con un libro diviso in 11 capitoli più Introduzione. Sul filo della narrazione biografica, emerge dalla fluida scorrevolezza di ogni pagina l’amore dell’autrice per questo personaggio così rilevante del mondo culturale italiano, si percepisce chiaramente la simpatia (tante le citazioni dalla corrispondenza del Maestro e le frasi in dialetto toscano) e l’ammirazione sconfinata per un uomo proiettato nel futuro, ma con un cuore appassionato, che ci incanta ancora dopo cent’anni.

Lo stile riprende quello del libro precedente, forse con un tratto lievemente più teatrale: penna sciolta, che ricalca quasi il linguaggio parlato, colloquiale, senza pretese di accademismo, ma con lo scopo evidente di voler arrivare a tutti nella maniera più diretta ed efficace possibile.

E Beatrice Venezi ci riesce. Complice forse la sua esperienza mediatica nella divulgazione musicale, l’autrice presenta Puccini come uomo, come compositore e come artista senza retorica e giri di parole, con riferimenti musicali e critici puntuali e interpretazioni accurate e condivisibili.

Anche questo, allora, un libro estivo? Assolutamente sì, con piacevole freschezza riesce a tracciare la parabola di una carriera e di una vita che restano nel cuore di chi legge. Certo, se non amate Puccini, evitate con cura: il punto di vista è decisamente di parte.

Con la bacchetta non lo so, ma con la penna in mano la Venezi mi convince pienamente, per una divulgazione musicale efficace, emotiva e destinata al grande pubblico.

E non è affatto poca cosa. Brava.